Ok farò finta di fare la persona saggia per questa volta.

Oggi, in quel di Sydney, qui, dall’altra parte del mondo, durante un momento morto mi sono fermata ad osservare la gente.

Ero in centro città, il famoso CBD. Ero seduta e osservavo, come spesso mi piace fare.

Qua, come penso li in Italia, stanno cominciando le corse ai fatidici “regali di Natale”, con l’unica differenza che, mentre li i regali più comuni e banali sono berrettini di lana, sciarponi, sedute alle terme al calduccio in montagna, abbonamenti sciistici e chi più ne ha e più ne metta… qui spopolano costumi da bagno all’ultima moda con le forme più assurde, shorts, infradito, abitini super cortissimi, ventilatori portatili e creme solari alla saliva di koala protezione 100 probabilmente… hhahaha.

Regali a parte, mi è venuto da sorridere, perché ho ripensato ai miei giri “Shopping” con Anna, ebbene si, l’Anna di Anikelia… e al nostro modo di giustificare teneramente piccoli acquisti assolutamente inutili dicendo “Beh…questo proprio mi serve!!!

Ci abbiamo riso su tante volte su questa frase.

E da li il mio cervello è partito in uno dei suoi tanti viaggi e mi sono ritrovata a pensare allo SPRECO.

Quante volte abbiamo l’illusione che i beni materiali come il vestito in più, il telefono più bello, la macchina nuova, la casa più grande, il divano nuovo, il gioiello di cui tutti parlano, l’orologio che sa fare tutto… possano renderci felici!

Io per prima cado in questo meccanismo di consumismo che ci gira intorno e ci ha completamente ammaliati e rintontiti sin dalla nostra nascita. Subiamo un bombardamento inconscio e diretto ogni giorno, in qualunque situazione ovunque andiamo… tutto intorno sembra dirti COMPRACOMPRACOMPRACOMPRAAAAA…

Ma dopo quel piacere iniziale, e quel senso di felicità per il “nuovo”, passa poco tempo e basta…non vale più niente! E via che si ritorna a comprare.

In cosa investiamo i nostri soldi? In quante cose stupide e inutili?

E poi ci lamentiamo se il dentista costa tanto, se la radiografia costa tanto, se la frutta è aumentata, se l’asilo di mia figlia costa troppo, se l’affitto è troppo alto…

Sembra che non abbiamo mai soldi per le cose importanti, ma per i di più saltano fuori sempre.

L’invito che faccio a voi e in primis a me stessa è un’analisi e un’attenzione al porsi poche e semplici domande prima di tirare fuori il portafoglio:

QUESTO E’ veramente importante?

Questo veramente mi serve?

Questo mi può portare benessere e felicità?

Cosa può rimanere nel tempo? Un oggetto che poi forse mi rubano o perdo, o una sensazione e un ricordo che terrò sempre con me?

Facciamo attenzione per noi stessi a cosa vogliamo.

Delle volte pensiamo di volere solo perché ci hanno condotto a pensare di volere.

Non facciamo il gioco dei “grandi” che hanno in mano il potere.

Non siamo burattini nelle loro mani.

Non siamo nati per essere caproni che seguono alla cieca.

PENSA!

SCEGLI!

Un abbraccio

ELisa